ALICE è una collaborazione di oltre 2200 ricercatori da 40 nazioni. L’esperimento studia le interazioni fra gli ioni piombo accelerati da LHC a energie ultrarelativistiche. Il suo goal è lo studio del Plasma di Quark e Gluoni e dei fenomeni associati. Grazie alle caratteristiche del rivelatore contribuisce in modo significativo anche ai risultati della fisica delle interazioni p+p.
L’apparato è costituito da un magnete solenoidale e da un insieme di rivelatori differenti per la gran parte contenuti entro il magnete e disposti a simmetria cilindrica attorno all’asse dei fasci di LHC. Ciò permette di rivelare, con alta efficienza, la moltitudine di particelle diverse prodotte negli urti ione-ione ad altissima energia.
L’apparato misura circa 20 metri in lunghezza e 16 metri in altezza e in larghezza. Partendo dal volume a ridosso della zona d’interazione e muovendosi radialmente verso l’esterno, vi sono: il rivelatore di vertice costituito da strati cilindrici di rivelatori a pixel di silicio (i ricerctori di Trieste hanno dato un contributo fondamentale alla sua realizzazione); una camera di tracciamento a gas; rivelatori per elettroni, positroni ed altre particelle ad alto impulso; un rivelatore di tempo di volo; uno spettrometro per fotoni; un calorimetro elettro-magnetico. Oltre il magnete vi sono uno spettrometro per muoni, rivelatori dedicati al trigger e a misure calorimetriche a piccoli angoli, rivelatori di monitor per raggi cosmici.
I risultati dello studio dei fenomeni associati al Plasma di Quark e Gluoni contribuiscono ad una migliore e più ampia comprensione della natura dell'interazione forte, non ottenibile da reazioni che comportino pochi nucleoni nel canale d’ingresso. Forniscono inoltre importanti risultati con cui confrontare le previsioni di evoluzione dell’Universo nei suoi primi istanti dopo il Big Bang; gli urti fra ioni piombo ad alta energia vengono infatti detti dei Little Bang, ovvero Big Bang su piccolissima scala.
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(Testo tratto da df.units.it)