Il fisico triestino, Silvia Dalla Torre, che dirige la sezione di Trieste dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è stata selezionata per coordinare la più ampia collaborazione scientifica internazionale dedicata allo sviluppo di rivelatori per particelle ionizzanti. Si tratta di sofisticati occhi tecnologici, in grado di sondare nelle pieghe più intime della materia. A partire dal gennaio 2016 la scienziata italiana, insieme al collega del CERN di Ginevra Leszek Rolelewsly, guiderà una comunità di circa 500 scienziati, RD51, provenienti da 75 università e laboratori di ricerca di 25 Paesi in Europa, America, Asia e Africa. Il fisico triestino svolge attività di ricerca, sia in Italia che all'estero, nel campo della fisica subnucleare, ed è autrice di più di 170 articoli su riviste scientifiche internazionali.
Negli stessi giorni in cui viene resa nota la nomina, il team di RD51 si ritrova a Trieste, dal 12 al 15 ottobre. L'occasione è un meeting internazionale, in cui discutere delle possibili applicazioni tecnologiche di questi rivelatori, nati per la ricerca di base nel campo della fisica delle particelle e battezzati dagli esperti Micro-Pattern Gas Detectors (MPGD).
"Il team di RD51 - spiega Silvia Dalla Torre - cura lo sviluppo e le prospettive di applicazione dei MPGD, il cui design è ormai maturo per la produzione industriale. I progressi di questa tecnologia, infatti, sono così avanzati - conclude la studiosa triestina - che è ormai realistica la possibilità di trasferirla a settori di applicazione differenti dalla fisica delle alte energie, come l'imaging biomedico".