Pint of Science Trieste 2019, settima edizione della manifestazione internazionale di divulgazione scientifica nata nel 2013 nel Regno Unito e arrivata ad abbracciare 23 città italiane e 24 paesi nel mondo.
Un appuntamento che ritorna a Trieste, per il terzo anno consecutivo, da lunedì 20 a mercoledì 22 maggio, per portare alcuni dei più brillanti ricercatori delle realtà scientifiche presenti sul territorio in diversi pub del centro, per discutere, sorseggiando una buona birra, le novità della ricerca a chiunque ne sia interessato.
Ricerche e scoperte dell’INFN, sposor della manifestazione, saranno raccontante, indicativamene dalle 19:30 in poi:
20 maggio al Grande Buffo (Viale XX Settembre 38, Trieste, 34126)
Non solo bosone di Higgs: come fotografare l'invisibile
Alessandro Da Rold (UniTS - INFN)
La fisica delle particelle descrive i processi che stanno alla base delle leggi che governano la Natura. Ma come si possono indagare le proprietà fondamentali di oggetti microscopici e sfuggenti? Il Large Hadron Collider del CERN è il più potente acceleratore mai costruito e permette di raggiungere energie paragonabili a quelle dei primi istanti dell’universo. La scoperta del bosone di Higgs è stata un tassello molto importante in questa ricerca, ma rimangono ancora molti fenomeni da investigare, dalla materia oscura a nuove particelle.
20 maggio al Murphy's (Galleria Fenice 6, Trieste, 34125 )
Il futuro della fisica delle alte energie
Marina Cobal (UNIUD - INFN - ICTP)
L'esistenza di particelle massive che interagiscono debolmente potrebbe servire come possibile spiegazione della materia oscura.
Se tali particelle si uniscono alle particelle del Modello Standard e la loro produzione è alla portata delle energie ottenute al LHC del CERN, potrebbero essere rilevate attraverso le firme di energia mancante.
Con l'esperimento ATLAS, si è scoperto che i limiti del collisore di LHC possono fornire informazioni complementari agli esperimenti di rilevamento diretto e possono imporre forti restrizioni ai modelli di materia oscura, in particolare quando è leggera.
Il Big Bang in laboratorio: viaggio nel tempo all'origine dell'Universo
Valentina Zaccolo (INFN)
L'acceleratore LHC al CERN riproduce in laboratorio una temperatura di più di mille miliardi di gradi e permette di studiare l'Universo così come si presentava subito dopo il Big Bang.
In quel momento si è costituito uno stato della materia, detto plasma di quark e gluoni, che si può formare solo in condizioni di temperatura e/o densità estremamente alte.
Molti aspetti di questo plasma non sono ancora stati spiegati e i ricercatori del progetto ALICE, si sfidano per comprenderne la natura.
Quali sono le sfide aperte? Come possiamo riprodurre il Little Bang in laboratorio?
21 maggio al Murphy's (Galleria Fenice 6, Trieste, 34125)
Fusione di stelle di neutroni: le miniere d'oro del 2000
Francesca Del Puppo (UniTS - INFN)
La coalescenza di due oggetti compatti produce le onde gravitazionali: uno dei fenomeni più interessanti dell’astrofisica dell'ultimo periodo. Dal 2015, quando è stato rivelato il primo evento gravitazionale, ad oggi, sono stati rivelati diversi eventi dati dalla coalescenza di due buchi neri e solo un evento dato dalla coalescenza di due stelle di neutroni. Proprio questo evento ha permesso di mettere un altro tassello verso l'astrofisica multi-messaggera e ha risposto a diversi quesiti.
Per visionare il programma completo di Pint of Science 2019, visita il sito ufficiale della manifestazione:
www.pintofscience.it