Nel decimo anniversario della prima rivelazione diretta di un'onda gravitazionale (GW150914), la collaborazione LIGO-Virgo-KAGRA ha annunciato un nuovo importante risultato. Il 14 gennaio 2025 è stata osservata la fusione di due buchi neri e il segnale, chiamato GW250114 e caratterizzato da un'alta intensità, ha permesso di verificare che il buco nero finale si comporta proprio come descritto dal modello di buco nero rotante elaborato dal fisico americano Roy Kerr. Inoltre è stato possibile confermare con una precisione molto più alta che in passato la cosiddetta "legge di Hawking", secondo la quale la fusione di buchi neri produce sempre un buco nero con un area maggiore della somma delle aree dei buchi neri iniziali. È un risultato molto importante perché collega l'evoluzione dei buchi neri a fenomeni quantistici che avvengono in prossimità dell'orizzonte degli eventi (la "superficie" dei buchi neri) e lo fa con un formalismo che ricorda quello della termodinamica e dandoci una comprensione più profonda di questi oggetti misteriosi. A queste ricerche partecipa anche un gruppo di fisici dell'Università di Trieste e della Sezione di Trieste dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Edoardo Milotti , Giacomo Principe, Agata Trovato) che comprende anche giovani ricercatori e dottorandi (Davide Di Piero, Panagiotis Iosif, Leigh Smith, Giuseppe Troian).
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