Mercoledì 20 e giovedì 21 dicembre i membri della collaborazione italiana di Belle II si riuniscono a Trieste per discutere lo stato del rivelatore, delle analisi di fisica, e delle attività di upgrade.
L’esperimento Belle II al collisionatore SuperKEKB di KEK, in Giappone, registra i decadimenti di miliardi di mesoni bottom e leptoni tau prodotti nelle collisioni di elettroni a 7 GeV e positroni a 4 GeV alle luminosità più alte mai raggiunte.
L'obbiettivo è di fare misure di altissima sensibilità per spingersi alle frontiere del Modello Standard ed oltre.
Dei circa 850 fisici da 120 istituzioni in 28 paesi della collaborazione, una settantina sono italiani — provenienti dalle Università e/o Sezioni INFN di Frascati, Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Roma3, Torino, e Trieste — ed hanno ruoli di primo piano nella gestione detector, nella fisica, e nel computing. Il gruppo di Trieste conta una dozzina di fisici, ed è tra i più numerosi in Italia. Ha la responsabilità dei sensori al diamante per il monitoring della radiazione e conduce analisi di fisica dei decadimenti adronici, semileptonici, e rari dei mesoni bottom.
Dal 2019 al 2022 Belle II ha raccolto collisioni per circa 420 fb-1 (e circa 400 milioni di coppie bottom-antibottom), che hanno generato un centinaio di risultati di fisica. Dopo un’interruzione per introdurre miglioramenti nell’acceleratore e nel rivelatore, Belle II conta di riprendere la presa dati nel febbraio 2024, raddoppiando in tempi brevi la luminosità di picco. La riunione di Trieste sarà essenziale per preparare al meglio la ripresa della presa dati, il programma di risultati da presentare nel 2024, e il consolidamento delle attività di upgrade future del rivelatore.