È rientrato oggi in atmosfera dopo 17 anni di attività, il satellite scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) AGILE (Astrorivelatore Gamma a Immagini LEggero) . Realizzato dall’ASI con il supporto dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), di università e dell’industria italiana AGILE ha studiato le più potenti sorgenti cosmiche di raggi gamma e raggi X.
Nella sua lunga vita AGILE ha monitorato il cielo alle alte energie osservando una grande varietà di sorgenti di raggi gamma galattiche ed extra galattiche, evidenziandone i cambiamenti molto rapidi, frequenti episodi di emissione X e gamma provenienti da stelle di neutroni rotanti, resti di esplosioni di Supernovae, nuclei galattici attivi e lampi di raggi gamma.
Tra le principali scoperte scientifiche di AGILE ricordiamo la prima individuazione delle sorgenti di raggi cosmici galattici in resti di Supernovae, l’evidenza di accelerazione di particelle estremamente rapida dalla Nebulosa del Granchio con al centro una pulsar rapidamente ruotante (Premio Bruno Rossi 2012), e l’individuazione di emissione gamma in corrispondenza dell’emissione di getti relativistici dal sistema binario con buco nero galattico Cygnus X-3.
Nel corso della sua vita operativa, AGILE ha anche rivelato diversi eventi transienti di origine cosmica come Gamma Ray Bursts (GRB), eventi associati a neutrini ed a Fast Radio Burst (FRB), brillamenti solari, nonché eventi di origine terrestre come i Terrestrial Gamma-ray Flashes (TGF).
Il cuore della missione AGILE, il tracciatore al Silicio-Tungsteno è stato realizzato dai ricercatori della sezione di Trieste dell’INFN e dell’Università di Trieste, coordinati dal prof. Guido Barbiellini, co-Principal Investigator della missione.
Il gruppo ha lavorato anche sulla simulazione delle prestazioni del satellite e sull’analisi dei dati, soprattutto alla ricerca delle sorgenti transienti.
Come ha ben commentato il prof. Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN “Aver lavorato congiuntamente all’analisi dei dati di AGILE ha anche dimostrato quanto la collaborazione tra la fisica delle particelle e l’astrofisica delle alte energie sia produttiva e porti a grandi risultati”.
Comunicato Stampa congiunto ASI INAF INFN del 14 febbraio 2024
Per maggiori informazioni:
Francesco Longo
Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Trieste
francesco.longo@ts.infn.it